sabato 27 gennaio 2024

Fare memoria

 



«La Repubblica italiana riconosce il giorno 27 gennaio, data dell'abbattimento dei cancelli di Auschwitz, "Giorno della Memoria", al fine di ricordare la Shoah (sterminio del popolo ebraico), le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subìto la deportazione, la prigionia, la morte, nonché coloro che, anche in campi e schieramenti diversi, si sono opposti al progetto di sterminio, ed a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati».

Queste sono le parole con le quali è stata istituita la 'Giornata della Memoria' nel nostro Paese: un momento per riflettere e non dimenticare l'immane tragedia che è stato l'Olocausto, ovvero l'eliminazione sistematica di interi gruppi di persone.

Lo United States Holocaust Memorial Museum calcola che circa 15-17 milioni di persone persero la loro vita come risultato diretto dei processi di "arianizzazione" promossi dal regime nazista, tra il 1933 e il 1945:
Vittime%Numero (approssimativo)
Ebrei (Jews)42%6 milioni
Polacchi, Ucraini e Bielorussi (Ethnic Poles, Ukranians & Belarusians)22%3,5 / 4 milioni
Prigionieri di guerra sovietici (Soviet POWs)20%3 milioni
Politici (Politicals)10%1,5 / 2 milioni
Jugoslavi (Jugoslavia)3%320 000 / 350 000 (serbi); 20 000 / 25 000 (sloveni)
Rom2%196 000 / 300 000
Disabili (Disabled)1%250 000 / 270 000
Altri (Other)1%5 000 / 15 000 (omosessuali); 1 900 (testimoni di Geova); piccoli gruppi di afro-europei; ecc.

Numeri che danno i brividi, ma questa giornata non ha solo lo scopo di informarci su quanto accaduto, ma di fare memoria, appunto. Allora ritengo utile riflettere un attimo su cosa significhi 'fare memoria'.

Solitamente noi accostiamo la memoria alla capacità di ricordare qualcosa: fin dalle elementari impariamo che abbiamo memoria se ricordiamo le tabelline o le poesie, se riusciamo ad affrontare le interrogazioni e le verifiche con successo perché riusciamo a ricordare le risposte alle domande che ci vengono poste. Quindi la prima dimensione della memoria che impariamo a conoscere è quella intellettiva, quasi che essa fosse una funzione della nostra mente, della nostra capacità di recepire e immagazzinare informazioni. Questa funzione però rischia di essere superficiale: passato il momento, le informazioni vengono abbandonate in un limbo che un po' alla volta le fa scivolare nel dimenticatoio.

Tuttavia vi è anche un altro aspetto: quando torniamo in un luogo in cui siamo stati particolarmente bene o male, il nostro corpo ci fa riprovare quelle sensazioni ed emozioni che avevamo provato in precedenza. Anche questa è memoria ed è una dimensione maggiormente coinvolgente, in quanto tutta la nostra persona (corpo e mente) ne viene investita. Ed è a questo livello che la 'Giornata della Memoria' vorrebbe agire: non un semplice ricordo mnemonico, ma un coinvolgimento profondo di ciascuno di noi.

Ci possono essere però due tipologie di partecipazione: quella di chi, di fronte a quanto viene evocato assume un atteggiamento pietistico che si concentra soprattutto sulla tragicità degli eventi che hanno colpito le vittime, per le quali prova pena e pietà. Questa risposta emotiva è immediata e credo che ciascuno di noi la possa sentire sgorgare dentro di sé, ma ha un forte limite: la vittima rimane altro da me, non c'è vera comunicazione tra il presente del racconto e il passato degli eventi. Una seconda possibilità di partecipazione invece porta l'ascoltatore ad entrare in contatto empatico con chi è stato vittima di quelle inaudite violenze: in questo caso vi è una comunicazione più profonda tra le due parti ed è questo il significato profondo della 'Giornata della Memoria', ovvero di portare ciascuno di noi a comprendere in profondità l'orrore di quanto accaduto e a sentire dentro di noi tutta la tragicità di quegli eventi.

Se avremo il coraggio di affrontare questo percorso di discesa negli inferi accanto a quanti li hanno vissuti allora faremo memoria in senso pieno.

Nessun commento:

Posta un commento

Verso un'Europa Nero-Bruna?

  Dopo una primavera ed un'estate di elezioni, ed in vista di un autunno che si preannuncia altrettanto gravido di scelte politiche, alc...